Human Rights Youth Organization

Coltivare un’attitudine amorevole e addestrare la mente verso una attitudine più gentile e compassionevole. Questo è uno degli obiettivi del Progetto Alveare, che nei giorni scorsi è entrato in una nuova fase. I bambini coinvolti nel progetto, infatti, stanno seguendo il percorso guidato per il benessere insieme ai volontari del Centro Muni Gyana.

Questa fase del progetto punta a una educazione della mente e del cuore delle nuove generazioni, destinate a orientare il pianeta verso una condizione migliore, più gentile e compassionevole.  Il percorso guidato per il benessere è destinato a bambini dai 5 ai 10 anni. Lo scopo è quello di imparare a riconoscere gli stati mentali che ci rendono agitati, arrabbiati, insoddisfatti e tristi e imparare a sostituirli con stati mentali positivi che pacificano i nostri pensieri e ci consentono di mantenere un atteggiamento calmo che facilita la soluzione dei problemi.

Durante gli incontri ci sono delle parti in cui viene spiegata l’attività da svolgere, poi la meditazione effettiva, che ha una durata tra i 5 e i 10 minuti. Si insegna ai bambini, in pratica, ad osservare il respiro, ad acquisire consapevolezza sul proprio corpo, a sviluppare l’immaginazione.

“Avere l’opportunità di portare avanti un progetto di meditazione per bambini delle scuole elementari è una cosa che mi riempie di gioia, la meditazione infatti è uno strumento prezioso per favorire il benessere psicofisico e lo sviluppo emotivo e ha lo scopo di promuovere un’esperienza di crescita e consapevolezza. L’obiettivo non è solo quello di insegnare ai bambini a rilassarsi o a concentrarsi, ma anche di stimolare la loro curiosità interiore, migliorando l’autoconsapevolezza e la capacità di stare nel momento presente – dice la responsabile del Centro Munu Gyana, Paola Verro -. Il nostro approccio mira a creare uno spazio protetto dove i bambini possano esplorare e sviluppare il loro potenziale emotivo, in un ambiente in cui operatori e alunni possano crescere insieme, attraverso la consapevolezza, il rispetto e la comprensione reciproca. La meditazione diventa, così, un’opportunità di trasformazione per tutti: un processo di crescita che va ben oltre la semplice pratica, favorendo un cambiamento positivo nella vita quotidiana”.

Lo scopo finale del progetto è quello di favorire la crescita di valori universali che siano alla base di una società più consapevole, empatica e rispettosa. Valori come il rispetto, l’amore, la gentilezza, la generosità e l’empatia sono fondamentali per la costruzione di una comunità armoniosa, in cui ogni individuo, adulto e bambino, possa sentirsi parte di un tutto, contribuendo positivamente al benessere collettivo.

“La meditazione, attraverso pratiche di consapevolezza e momenti di riflessione, aiuta i bambini a sviluppare una connessione più profonda con se stessi e con gli altri – aggiunge Paola Verro -. Quando i bambini imparano a concentrarsi e a gestire le proprie emozioni, acquisiscono anche una maggiore capacità di ascolto, di comprensione e di rispetto verso le diverse opinioni e necessità dei loro compagni. Questi momenti sono volti a far sorgere un senso di responsabilità verso gli altri, incoraggiandoli a trattare gli altri con gentilezza, ad aiutarsi reciprocamente e a creare un’atmosfera di cooperazione anziché di competizione. Inoltre, l’insegnamento della generosità e dell’amore, non solo attraverso parole ma anche attraverso gesti concreti e piccoli atti quotidiani, diventa una parte integrante della meditazione stessa. Ad esempio, durante le pratiche di rilassamento e visualizzazione, i bambini possono essere guidati a pensare al benessere degli altri, inviando pensieri positivi a chi si trova in difficoltà, creando una vera e propria ‘circolazione’ di energie positive all’interno della classe e della scuola.”

Durante questi primi incontri i bambini si sono mostrati interessati e hanno partecipato attivamente alle attività, anche se chiaramente non è facile all’inizio restare concentrati a lungo. Alternando le meditazioni con attività fisiche e con interazione verbale si è potuto constatare che i bambini sono riusciti a restare concentrati nell’attività per tutta la sua durata.

“Mi auguro – conclude Paola Verro – che questo progetto possa realmente mettere dei semi per lo sviluppo di questi valori universali.”