Ci si domanda spesso se le nuove generazioni seguano l’andamento del dibattito pubblico politico o se preferiscano invece ignorarlo, con il rischio di perdere di vista questioni che in un futuro molto prossimo le riguarderanno da vicino. Il progetto “E.M.P.O.W.E.R. Youth 3.0” dell’Human Rights Youth Organization, palermitana, nasce dalla volontà e dall’esigenza non solo di sensibilizzare i giovani al dibattito politico, ma anche a stimolarne il coinvolgimento e la partecipazione attiva al processo democratico e alle dinamiche sociali. Le statistiche ci rimandano una fotografia impietosa dell’atteggiamento dei giovani verso la politica: appaiono disinteressati, distaccati e lontani. La partecipazione politica avviene in modo soprattutto indiretto, cioè informandosi o parlandone (74,8%) e poco per via attiva (8,0%).
I giovani sono i più coinvolti dalla politica attiva, ma solo il 14%, in età tra i 14 e i 24 anni, ha partecipato in modo diretto, soprattutto andando a cortei (12,8%).
La partecipazione attiva dei giovani al processo democratico e alle dinamiche sociali è fondamentale affinché diventino attori a pieno titolo del mondo in cui vivono e contribuiscano alla realizzazione di realtà più coese, prospere e solidali, in linea con i valori fondanti dell’Unione Europea.
Sulla base di diversi incontri informali e workshop condotti da HRYO a Palermo nell’ambito del progetto “EMPOWER Youth” – relativo proprio alla partecipazione attiva dei giovani alla vita politica – è emerso che le ragioni per la mancata partecipazione possono essere molteplici: da una parte c’è chi ha sempre meno fiducia nei sistemi decisionali esistenti, dall’altra lo scetticismo nei confronti delle forme tradizionali di partecipazione alla vita pubblica. Ma il dato più preoccupante riguarda gli ostacoli incontrati sul piano economico e geografico da chi proviene da contesti sociali svantaggiati. Inoltre, la maggior parte degli intervistati ritiene necessario coinvolgere i giovani le persone attraverso un’interazione con le autorità locali e diversi tipi di iniziative, non esclusivamente formali.
L’attuale trend negativo dell’interesse dei giovani (e non solo) per la vita politica, secondo Michael Bruter, professore presso la London School of Economics, sta preannunciando un cambiamento permanente. Eppure, rispetto alle generazioni precedenti, sono proprio i giovani a rappresentare la parte della popolazione più istruita e più interessata ai “grandi temi” (come educazione, equità, sviluppo e ambiente). É anche per queste ragioni che è dunque importante e fondamentale non solo sensibilizzarli al dibattito politico ma anche incoraggiarli al prendervi parte per contribuirvi attivamente perché, come ha affermato Barack Obama, in occasione del cinquantesimo anniversario delle tre marce di protesta da Selma a Montgomery “…there are first steps to be taken, and new ground to cover, and bridges to be crossed. And it is you, the young and fearless at heart, the most diverse and educated generation in our history, who the nation is waiting to follow”.
Inoltre, sulla base dell’esperienza del progetto “E.M.P.O.W.E.R. Youth 2.0”, è emerso che i partecipanti non erano a conoscenza del ruolo che il singolo può assumere nella vita politica e civica e degli strumenti che in generale i cittadini hanno a disposizione per far sentire la propria voce. Ciò, probabilmente, aumenta il sentimento di disinteresse e di sfiducia nei confronti della partecipazione politica. Eppure, risalta come la maggior parte dei giovani si interessi alle sempre più numerose sfide che riguardano la società moderna, a partire dalle questioni legate al cambiamento climatico. Secondo il Report “Gioventù europea” del Flash Eurobarometro 455 (2017), la partecipazione dei giovani tra i 15 e i 30 anni in attività di volontariato, vita associativa ed elezioni politiche è aumentata; i giovani sono più consapevoli delle loro responsabilità in quanto cittadini europei.
In linea con il Dialogo dell’Unione Europea con i giovani, il progetto “Empower Youth 3.0” si innesta in questo bisogno civico e propone di rafforzare la partecipazione attiva dei giovani a livello locale, nazionale ed europeo, ma anche di aumentare l’impegno dei giovani in campo politico e sociale ed acquisire consapevolezza dei valori europei, prestando particolare attenzione al concetto di cittadinanza e di democrazia. Tutto ciò mira ad accrescere la fiducia dei giovani nelle istituzioni, locali, nazionali e europee.
In particolare, il progetto si concentra su tre specifici settori di intervento: “Engage, Connect, Empower”. L’organizzazione HRYO, attraverso “Empower Youth 3.0”, agirà a livello locale, coinvolgendo i giovani di Palermo e della sua provincia per rafforzare la cittadinanza attiva, la partecipazione e l’inclusione dei giovani. Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso diversi tipi di attività: dagli incontri alle discussioni, dai workshop pratici al dialogo con le istituzioni e le autorità locali, dall’utilizzo dell’analisi SWOT alla simulazione del processo decisionale e l’avvio di iniziative da parte dei cittadini. Non mancherà la sensibilizzazione sulle opportunità nel campo del volontariato e della solidarietà, incoraggiando esperienze, mobilità e comprensione interculturale, e la responsabilizzazione dei giovani, soprattutto di quelli con minori opportunità, con attività di educazione non formale.
Il progetto è destinato a 30 ragazz* e giovani dai 16 ai 27 anni che vivono nella città di Palermo e provincia, e un gruppo di 15 giovani volontar* di età compresa tra i 20 e i 27 anni che saranno di supporto e stimolo ai partecipanti diretti. Inoltre, il progetto coinvolge esperti in scienze politiche, in creazione di processi democratici, rappresentanti delle istituzioni e della consulta giovanile. In questa fascia di età, soprattutto dai 16 ai 20 anni i giovani frequentano la scuola superiore e si trovano in quella fase di vita in cui è importante acquisire consapevolezza sull’essere un membro attivo della società, sull’importanza che il contributo del singolo ha sulla partecipazione alla vita comunitaria e le opportunità che da essa derivano.
HRYO si impegna nel garantire un ambiente neutrale e di mentalità aperta in cui sarà possibile condividere liberamente i propri pensieri, creando un ambiente di lavoro privo di ogni tipo di discriminazione fondata sulla religione, sul contesto sociale o sull’orientamento sessuale. I diversi tipi di attività daranno loro la possibilità di sviluppare le competenze comunicative (presentare un argomento, parlare in pubblico) e digitali (video, foto, social media e uso delle piattaforme digitali).
I partecipanti verranno inoltre a conoscenza dei valori dell’UE, dei progetti e del programma Erasmus+ e dell’importanza dell’educazione civica e della cittadinanza attiva. Sperimenteranno inoltre un ambiente tollerante e pacifico in cui interagire con persone di età e background diverso dal proprio. Alla fine del progetto, i partecipanti saranno in grado di valutare i risultati del loro lavoro, di portare avanti un’iniziativa e saranno più consapevoli riguardo alle loro responsabilità in quanto cittadini. Dal punto di vista dell’Human Rights Youth Organization il progetto rappresenta l’inizio di un possibile sentiero di collaborazione futura e un proseguimento della collaborazione con le realtà già vicine. Un primo e importante elemento che porterà benefici riguarda infatti la creazione e il mantenimento di legami fra le diverse realtà associative. Inoltre, le scuole entreranno in contatto con le organizzazioni, con le attività non formali e con il programma Erasmus +.
“Abbiamo intrapreso una collaborazione con il Liceo Benedetto Croce con il quale abbiamo iniziato un percorso di attività non formali da svolgere con gli studenti al fine di promuovere attività formative diverse da quelle scolastiche avvicinando i giovani a temi nuovi non accademici”, dice il direttore di HRYO Marco Farina. Gli eventi saranno ospitati in luoghi completamente accessibili, che rispettino gli standard di sicurezza e consentano di mantenere le distanze di sicurezza tra i partecipanti. Inoltre, gli spazi verranno sanificati prima e dopo l’utilizzo. La sede operativa del progetto di HRYO è il circolo ricreativo in centro città, lo “Stato brado”, spazio ampio per l’organizzazione di eventi; per le attività saranno a disposizione anche gli spazi del liceo Benedetto Croce, che offrono tutte le caratteristiche di accessibilità. Ma non mancheranno gli incontri negli spazi verdi aperti della città, e facilmente raggiungibili (Foro italico, Villa Giulia) e alcuni spazi comunali. In merito alla pandemia di Covid-19, lo staff di HRYO ha svolto un corso di prevenzione al virus, si adotteranno dunque tutte le misure previste al fine di prevenire il contagio.
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