Le nuove generazioni hanno sempre più bisogno di spazio in cui poter parlare di ciò che conta davvero e che determina le lore esistenze. Palermo Unites, un progetto di HRYO finanziato da Erasmus+ KA154 e focalizzato su educazione digitale, consenso e prevenzione dei cybercrimini, mira proprio a rafforzare la partecipazione dei giovani nella società.
L’obiettivo è duplice, perché alla parte relativa agli spazi sicuri per i giovani, aggiunge la volontà di portare alle istituzioni la voce delle nuove generazioni.
Per ascoltare le istanze e le proposte dei ragazzi e delle ragazze, gli operatori di HRYO hanno volentieri risposto ad un invito del Liceo Regina Margherita di Palermo organizzando un incontro in cui si è discusso di sicurezza online, consenso, educazione affettiva, revenge porn, cyberbullismo.
Siamo convinti che proprio dai più giovani può arrivare il vero cambiamento, perché hanno insita una forza capace di influenzare decisioni e contribuire a una società più giusta e sicura.
L’incontro al Regina Margherita aveva come fine educare sulla sicurezza digitale e sulla gestione delle interazioni online, ma anche di promuovere un approccio transfemminista alla sicurezza online e alle relazioni digitali. Le idee emerse dall’incontro saranno la base per un manifesto collettivo su come proteggersi e supportarsi online. Tutto questo in uno spazio sicuro, libero e sereno da giudizi.
La riflessione su quanto le donne, le persone LGBTQIA+ e le minoranze siano maggiormente esposte a violenza online (doxxing, cyberbullismo, minacce di stupro, outing non consensuale), la narrazione dominante sul sexting e revenge porn che colpevolizza le vittime, sono state dipanate per raggiungere l’obiettivo: ribaltare la prospettiva e quindi cambiare l’approccio.
Si è parlato di revenge porn e di come questo sia solo la punta dell’iceberg. Dietro, infatti, ci sono strutture di potere, controllo, stereotipi e disuguaglianze che colpiscono soprattutto donne, persone LGBTQIA+ e soggettività marginalizzate.
Il transfemminismo è la lente proposta da HRYO per leggere questi fenomeni: una prospettiva che mette al centro i corpi, i desideri, l’autodeterminazione e le intersezioni tra sessismo, omobitransfobia, abilismo e razzismo.
Molto animata la discussione sulla cosiddetta legge Codice Rosso, che mira a combattere la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti con pene più severe se il reato è commesso da un ex partner o se la vittima è in condizioni di particolare vulnerabilità.
Sempre ribadendo che la responsabilità non è mai della vittima. La “goliardia” non giustifica la violenza. Il consenso non si cancella con una risata o una battuta.