Nel giorno in cui si è ricordato l’importanza del contrasto alla violenza contro le donne, il 25 novembre, nella nuova sede di HRYO, Terra Franca al Vicolo, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Rosa Parks edizione 2024.
È l’ottava volta che l’associazione umanitaria con sede a Palermo assegna l’onorificenza, che vuole essere non solo il riconoscimento al lavoro di sensibilizzazione all’interno della società, ma pure uno sprone a non arrendersi, a cercare la scintilla positiva che è presente nel nostro mondo anche quando gli aspetti più duri e apparentemente feroci del nostro sistema sociale mostrano la sua iniquità.
Il Premio Rosa Parks 2024 è stato assegnato a Chiara Cianciolo, operatrice del Centro Diaconale La Noce – Istituto Valdese di Palermo, con gratitudine per il suo percorso personale e professionale.
Intorno a Chiara e ad HRYO si è stretta una comunità vincolata dalla condivisione di principi e di valori, quali il pacifismo, l’attivismo umanitario, la lotta per il riconoscimento e il mantenimento dei diritti umani e civili.
Il 25 novembre è stato dunque l’occasione per una festa, durante la quale abbiamo chiesto a Chiara Cianciolo cosa rappresenti per lei questo riconoscimento e, soprattutto, la sua opinione su una Sicilia, un’Italia, costrette nel grigio dei diritti, tendente al nero. L’affermazione dei diritti delle persone è misura della civiltà di un popolo, per questo ancora oggi è necessario un premio Rosa Parks, come promemoria e punteruolo utili a scardinare le barriere e gli ostacoli che si frappongono nella strada dell’affermazione delle pari opportunità per tutte e tutti e quest’anno ha inteso ricordare il legame tra giustizia sociale e contrasto alla violenza di genere.
Nell’intervista Chiara Cianciolo ha affermato:
Premio Rosa Parks 2024 a Chiara Cianciolo
“Questo riconoscimento rappresenta un tributo non solo al mio impegno personale ma, soprattutto, al lavoro collettivo che condivido con tante persone straordinarie, con cui ogni giorno affrontiamo sfide comuni e portiamo avanti lotte importanti. Dedico questo traguardo al coraggio e alla determinazione delle persone con cui collaboro quotidianamente: al Centro Diaconale La Noce che ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita personale e professionale.
Desidero, inoltre, ringraziare la direttrice del Centro Diaconale Anna Ponente, con la quale si è creato un rapporto di stima e fiducia reciproca e la Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi che supporta la nostra azione: un lavoro collettivo che ci ha spinto a sperimentare, a innovare e a proporre nuovi servizi per il territorio. Tra questi, il progetto di co-housing rappresenta per me un grande motivo di orgoglio: un luogo che oltre ad offrire una casa a chi vive situazioni di disagio abitativo, è anche spazio di relazione e collaborazione.Ringrazio di cuore HRYO Human Rights Youth Organization HRYO per aver riconosciuto il valore di ciò che facciamo”.